Società Italiana Carminati e Toselli

Produzione della Società Italiana Carminati e Toselli per lo scartamento ridotto
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Bremen
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Bremen » 03/09/2011, 9:38

Grazie. : Chessygrin :
Visto che gli L sono del 1910 vuol dire che gli L della Domo sono (erano) di fatto i loro discendenti e non viceversa come credevo io.

E' ora di aprire qualche topic a parte.
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Brighello
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Brighello » 03/09/2011, 12:51

Rgs ha scritto:Non conosco quel libro, per casa ho altri testi ,
e poi coi carri sono un po' fuori allenamento, sssssst
Lo consigli?
Non saprei dirti perché non ho mai avuto modo di averlo tra le mani. : Sad : certo che ispira...

http://www.hoepli.it/libro/carri-fs-ita ... 105140.asp
Bremen ha scritto:Una variante senza garitta del vagone della foto nella seconda colonna prima riga ho inziato a disegnarlo in 3D svariati mesi fa
Non avevo dubbi in merito. : Chessygrin :
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Bremen
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Bremen » 03/09/2011, 18:28

Volevo vedere se in rete c'era qualcosa di nuovo sui vagoni serie L ma ho trovato le stesse info di qualche mese fa.
L'unica "novità" la si trova cercando su goggle images -> vagone merci serie L : Builder :
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Brighello
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Brighello » 03/09/2011, 21:06

E' una novità che viene da milano : Chessygrin :
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marchetti625
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da marchetti625 » 05/09/2011, 22:52

Caro Rgs,che vuole dire " che alla Carminati si pensava?" : Smile :

Ovviamente ho massima simpatia per questa "non troppo"fortunata azienda ma non è che avesse una produzione particolarmente all'avanguardia!
Certo è che in quegli anni la progettazione "d'elite"(il termine non mi piace) era appannaggio del servizio materiale e trazione delle Ferrovie dello Stato e di Aziende private di punta, dove alla meccanica era unita anche la componentistica elettrica (CEMSA, TIBB di Vado Ligure e altri)

Ma questo riguardava la ferrovia cosidetta "pesante". Tranvie e ferrovie secondarie erano rotabili dalla carpenteria leggera (con le dovute eccezioni:vedi i locomotori della Circumvesuviana) affidabili e di buona potenza per il servizio che erano chiamati ad assolvere,costruiti in molti casi,su ispirazione estera e riprogettazione italiana ma non che fossero particolarmente innovativi.
La Carminati era un'industria meccanica:faceva casse e carrelli....Non possiamo tenere conto di quanto prodotto per FFSS,realizzato su loro progetto. Certamente la Carminati aveva sviluppato un modello di elettromotrice e di locomotore anche nello scartamento ordinario. Più etereogenea la progettazione nel settore tranviario.

Io credo che la Ditta fosse capace di produrre con buona qualità nell'ambito della carpenteria strutturale medio-leggera e che all'atto della imprevista chiusura,fosse in procinto o nella necessità di un vero salto qualitativo con commesse impegnative per la produzione di rotabili pesanti e trattivi....Ci sarebbe arrivata!

Mi piace pensare che le elettromotrici di San Marino,fossero state per questa Ditta una sorta di canto del cigno;l'evoluzione estrema e raffinata di un progetto che partiva da lontano ,nel tempo e anche geograficamente,nello spazio. Per il resto di cose da scoprire ce ne sono tante!

Massimiliano Marchetti RTVT

Rgs
Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Rgs » 06/09/2011, 19:01

Assolutamente si, c'è una questione di proporzioni.

E' evidente che di fronte ai "potenti mezzi" di una FIAT materfer (forse l'unica realmente "pensante") o delle aziende
elettromeccaniche come il TIBB , la C&T quasi scompare.
Pero', qui tra i comuni mortali, dove non ci sono uffici tecnici sterminati, dove il capitale è quello che è ,dove quasi tutti si accontentavano di fare i "bovini esecutori" per le FS (con somma gioia delle FS medesime) le poche alzate d'ingegno vanno cercate nel materiale tramviario o comunque non FS.
Per me : C&T prima, Stanga poi, sono le ditte che hanno sfornato i mezzi piu' interessanti.

Ciao

PS: Bremen, i carri del 1910 sono a scartamento ordinario, non vorrei creare equivoci.

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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Bremen » 06/09/2011, 20:17

PS: Bremen, i carri del 1910 sono a scartamento ordinario, non vorrei creare equivoci.
Nessun equivoco visto che li ho già messi nella sezione scartamento normale. : Wink :
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marchetti625
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da marchetti625 » 07/09/2011, 0:08

Caro Rgs,mi sembra però che la tua considerazione è più "sentimentale" che tecnica ed oggettiva. : Sailor : : Smile :

Naturalmente e sotto questo profilo, la condivido anche io.
Certamente la Carminati dovette "sgomitare"non poco per ritagliarsi un suo spazio commerciale in quegli anni dove il panorama ferroviario del nostro Paese era si vivace ma anche dominato da grandi e titolati produttori e piccole aziende,alcune,del tutto artigianali.
Tuttavia,non è di "sterminati uffici di progettazione" o di capitali necessariamente ingenti che si aveva bisogno in quegli anni,anni in cui mediamente il costo del lavoro era molto basso mentre alto era il costo di approvvigionamento di alcune materie prime e dove alcune lavorazioni industriali di semi-lavorati ,non erano nelle possibilità della nostra industria nazionale. Oltretutto il costo di impianto era minore di oggi sia nell'allestimento dell'area di lavoro sia nelle necessità di avere macchine utensili particolarmente complesse e quindi costose) Si produceva con poco(Pensa alla Tabanelli di Roma)

Caro Rgs,allora,come oggi la differenza la facevano le persone! : Wink : Vado Ligure (prima Westighouse,poi Tibb) e CEMSA ebbero Kalma'n Kando'! Il servizio Materiale e trazione dell FFSS Zara e Bianchi,tanto per fare qualche nome(Breda ed OM)fior di progettisti che seppero innovare! Le ditte come la Carminati non perseguivano la strada dell'innovazione se non incidentalmente e per dispositivi che innovavano più che altro allo scopo di aggirare i brevetti esteri che dilagavano. Citami non un dispositivo innovato ma il progetto di un rotabile innovativo o come cassa o come carrelli realizzato da Carminati.!

I rotabili delle nostre ferrovie secondarie nel complesso considerate,avevano casse a struttura tradizionale oppure derivavano da progetti esteri come possiamo dire delle "Peter Witt" che erano casse autoportanti, quindi ,trave tubolare già ampiamente sperimentata in America fin dagli anni '10. Bisognerà attendere la fine degli anni trenta per vedere,prodotta dalla Breda,una cassa interamente in alluminio a struttura reticolare...

I carrelli, poi, erano Diamond,Brill (onnipresente) Commowelth come ceppi principali...da qui le varianti e i perfezionamenti.
Ecco su questo,come scritto sopra,si concentrò lo sforzo di queste Ditte.
Era giusto così perchè i committenti volevano prodotti affidabili,rispondenti alle esigenze particolari imposte dal servizio e sopratutto economici, sia nell'acquisto che nella gestione della manutenzione.

Nel Dopoguerra,molte cose cambiano( Penso alla trasmissione del moto negli elettrotreni di prima fornitura della Circumvesuviana,derivati dal Pendolino).

Insomma,la Carminati faceva la sua parte innovando la componentistica della meccanica. Ritorno ai famosi carrelli delle San Marino con le fiancate irrobustite per contrastare i moti della trave oscillante attututi ulteriormente da ammortizzatori trasversali che assolvevano alla funzione degli smorzatori antiserpeggio applicati ai locomotori odierni..... : Thumbup :

Un saluto

Massimiliano Marchetti RTVT

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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da Bremen » 07/09/2011, 21:06

Stacchetto pubblicitario.
Tutte le aziende hanno degli scheletri nell'armadio.

Nel 1907 ricevette una commessa per la produzione di qualche decina di vagoni merci per una ferrovia "locale".
Dopo aver consegnato i primi vagoni vennero trovati vari difetti che dovettero essere sistemati con la consegna di pezzi di ricambio.
I nuovi pezzi erano messi PEGGIO di quelli che dovevano sostituire.

Accordi sulle caratteristiche e solleciti da parte del comittente per sistemare il casino combinato dalla CeT.
Richiesta della CeT di non pagare la penale per il ritardo della consegna dovuta ad errori della fusione dei pezzi fatta da terzi.
Decisione dell'ammontare della penale e controversia per il suo pagamento. : Chessygrin :

Fine stacchetto : Chessygrin :
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marchetti625
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli

Messaggio da marchetti625 » 20/05/2012, 1:32

Beh,e questa "primizia" : Chessygrin : da dove si "evince"? (nel senso da quale documento salta fuori? : Smile : ) Comunque mi sembra eccessivo parlare di scheletri nell'armadio....Quando si lavora è molto facile che si possano commettere errori...In quegli anni difetti di fusione non erano rari...anzi! Considera che proprio in quel periodo per l'esecuzione di alcuni particolari come i colli d'oca delle locomotive a vapore 640 si ricorreva alle aziende estere. Stati Uniti e Germania. La nostra industria siderurgica non era all'avanguardia per alcune lavorazioni dell'acciaio e questo per dirla dei grandi fornitori delle Ferrovie dello Stato. La carpenteria della Carminati,sebbene fosse leggera,(ma era un vezzo nazionale dovuto al limitato carico assiale che gli armamenti dell'epoca potevano sopportare)era di ottima qualità in buona parte ottenuta dalla lavorazione di trafilati commerciali. Le parti fuse erano molto poche e quelle di accaio ancora meno. Anche le altre aziende del settore(assai più blasonate)avevano contenziosi di varia natura con i committenti ...

Max RTVT


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