Società Italiana Carminati e Toselli
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Ogni promessa è debito! Ed ecco le foto!
Le immagini credo siano eloquenti. La Carminati produceva anche componenti di armamento ( La data impressa sul macaco è del 1932) e rotabili anche per conto FS. La targa è quella del bagagliaio postale DI 92110 che nella terza foto è fresco di restauro(Eseguito per la seconda volta dal sottoscritto! Ehmm ). La Carminati aveva una produzione o meglio dei committenti eterogenei come di prassi per imprese analoghe che operavano in quegli anni ( e...anche oggi!) Sempre al Graf,anni addietro,mi sembra di aver scorto nella biblioteca una specie di catalogo con la produzione che la Carminati costruiva in quel periodo,ma non ci giurerei,forse era solo una pubblicità. Comunque,anche se neppure io ho sentore di locomotive a vapore costruite dalla nostra "benemerità",non ci metterei la mano sul fuoco perchè era così etereogeneo, negli anni che vanno dal 1900 alla fine delli anni '20,il parco delle vaporiere per ferrovie secondarie (ovviamente non mi riferisco alle fs) che non si può escludere a priori una qualche fornitura magari di locomotive cabinate tranviarie o anche solo parti di esse o costruite sotto licenza e quindi con un diverso nome.
La storia della Carminati & Toselli è ancora avvolta dalle "ragnatele"della storia. Per esempio: chi erano i due Ing. fondatori? (ammesso che lo fossero) Chi gli altri soci? Che dire poi dei fatturati e della repentina fine. Davvero la colpa fu delle leggi razziali? Allora la proprietà e i capitali erano veramente ebraici? Dove è finito l'archivio della Ditta? Insomma , ci sono quesiti affascinanti a cui dare una risposta....
Massimiliano Marchetti RTVT
Le immagini credo siano eloquenti. La Carminati produceva anche componenti di armamento ( La data impressa sul macaco è del 1932) e rotabili anche per conto FS. La targa è quella del bagagliaio postale DI 92110 che nella terza foto è fresco di restauro(Eseguito per la seconda volta dal sottoscritto! Ehmm ). La Carminati aveva una produzione o meglio dei committenti eterogenei come di prassi per imprese analoghe che operavano in quegli anni ( e...anche oggi!) Sempre al Graf,anni addietro,mi sembra di aver scorto nella biblioteca una specie di catalogo con la produzione che la Carminati costruiva in quel periodo,ma non ci giurerei,forse era solo una pubblicità. Comunque,anche se neppure io ho sentore di locomotive a vapore costruite dalla nostra "benemerità",non ci metterei la mano sul fuoco perchè era così etereogeneo, negli anni che vanno dal 1900 alla fine delli anni '20,il parco delle vaporiere per ferrovie secondarie (ovviamente non mi riferisco alle fs) che non si può escludere a priori una qualche fornitura magari di locomotive cabinate tranviarie o anche solo parti di esse o costruite sotto licenza e quindi con un diverso nome.
La storia della Carminati & Toselli è ancora avvolta dalle "ragnatele"della storia. Per esempio: chi erano i due Ing. fondatori? (ammesso che lo fossero) Chi gli altri soci? Che dire poi dei fatturati e della repentina fine. Davvero la colpa fu delle leggi razziali? Allora la proprietà e i capitali erano veramente ebraici? Dove è finito l'archivio della Ditta? Insomma , ci sono quesiti affascinanti a cui dare una risposta....
Massimiliano Marchetti RTVT
Ultima modifica di ABFe 6/6 il 29/08/2011, 10:17, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Sistemati i link delle foto
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Grazie.La Carminati produceva anche componenti di armamento ( La data impressa sul macaco è del 1932) e rotabili anche per conto FS.
Il macaco sembra il modello standard in voga a quei tempi e potrebbe esser stata una carta giocata dalla CeT per trovare un cliente di grosse dimensioni.
Immagino che il bagagliaio faccia parte di una tiratura limitata di pezzi.
Per quel che ho letto finora le macchine erano principalmente Tedesche o Austriache o Svizzere.il parco delle vaporiere per ferrovie secondarie (ovviamente non mi riferisco alle fs)
Solo in un secondo tempo sono arrivate le Breda e le macchine di altre aziende più piccole.
In effetti si dovrebbe dividere la storia in 2 parti.La storia della Carminati & Toselli è ancora avvolta dalle "ragnatele"della storia. Per esempio: chi erano i due Ing. fondatori? (ammesso che lo fossero) Chi gli altri soci?
1899 - 1907 -> costruzione del primo nucleo da parte dello studio Carminati - Gussalli.
""Scopo sociale è la “costruzione, riparazione, vendita di materiale mobile e fisso per ferrovie, tramvie e affini”. Le prime commesse riguardano la riparazione di carrozze tramviarie, un settore assai florido al tempo."
1907 - 1935 -> "Società Italiana Carminati Toselli".
Solo a questo punto inizia la produzione in proprio.
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Caro Stefano,(se mi permetti la confidenza....) Il macaco fa parte di un modello....in "voga" anche oggi!
La produzione di componenti d'amamento era uno di quei prodotti che non poteva mancare in quegli anni dove per produzione bisognerebbe( a voler fare una piccola indagine d'archologia industriale)capire che cosa di quel macaco, la Carminati abbia veramente costruito.
Mi spiego: si tratta di una fusione e questo farebbe pensare che la Carminati avesse nel proprio stabilimento o da un'altra parte,una fonderia cosa che ci potrebbe anche stare perchè se è vero che carrelli,telai e casse erano realizzati da profilati e lamierati poi uniti per chiodatura,certe parti,boccole fusti dei respingenti,pattini di appoggio delle casse e altro erano in fusione..... Però è anche vero che la produzione di materiale d'amamento,come accade anche oggi,per alcune ditte fosse circoscritta alla produzione (quindi lavorazione) di alcune parti di esso.
Aghi per deviatoi,cuori,deviatoi ed incroci speciali,piattaforme girevoli e altro. La fornitura di qusti materiali era una base economica sicura ma certamente poco remunerativa.
La produzione di carri e altro per le ferrovie,per quello che ricordo(se vuoi posso controllare e dirti cifre con una certa precisione)non era così sporadica e neppure esigua . Come ho già scritto si trattava di carri merci,cisterna,bagagliai e forse anche qualche carrozza.
Se l'attività della Carminati non si fosse interrotta tanto bruscamente,avrebbe avuto un suo sviluppo significativo anche in ambito FS.
Per quanto riguarda il vapore oltre alle solite case straniere che tuttavia imperversavano prima del '900 erano anche Cerimedo, Ernesto Breda,Glauco Greco & C. di Reggio Emilia......e altri.
Saluti
Massimiliano Marchetti RTVT
La produzione di componenti d'amamento era uno di quei prodotti che non poteva mancare in quegli anni dove per produzione bisognerebbe( a voler fare una piccola indagine d'archologia industriale)capire che cosa di quel macaco, la Carminati abbia veramente costruito.
Mi spiego: si tratta di una fusione e questo farebbe pensare che la Carminati avesse nel proprio stabilimento o da un'altra parte,una fonderia cosa che ci potrebbe anche stare perchè se è vero che carrelli,telai e casse erano realizzati da profilati e lamierati poi uniti per chiodatura,certe parti,boccole fusti dei respingenti,pattini di appoggio delle casse e altro erano in fusione..... Però è anche vero che la produzione di materiale d'amamento,come accade anche oggi,per alcune ditte fosse circoscritta alla produzione (quindi lavorazione) di alcune parti di esso.
Aghi per deviatoi,cuori,deviatoi ed incroci speciali,piattaforme girevoli e altro. La fornitura di qusti materiali era una base economica sicura ma certamente poco remunerativa.
La produzione di carri e altro per le ferrovie,per quello che ricordo(se vuoi posso controllare e dirti cifre con una certa precisione)non era così sporadica e neppure esigua . Come ho già scritto si trattava di carri merci,cisterna,bagagliai e forse anche qualche carrozza.
Se l'attività della Carminati non si fosse interrotta tanto bruscamente,avrebbe avuto un suo sviluppo significativo anche in ambito FS.
Per quanto riguarda il vapore oltre alle solite case straniere che tuttavia imperversavano prima del '900 erano anche Cerimedo, Ernesto Breda,Glauco Greco & C. di Reggio Emilia......e altri.
Saluti
Massimiliano Marchetti RTVT
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
E' certo che la CeT avesse una fonderia interna accesa 24/24 per produrre i pezzi usati nelle lavorazioni.Mi spiego: si tratta di una fusione e questo farebbe pensare che la Carminati avesse nel proprio stabilimento o da un'altra parte,una fonderia cosa che ci potrebbe anche stare perchè se è vero che carrelli,telai e casse erano realizzati da profilati
Avevano anche una segheria per il taglio e preparazione dei legnami.
In pratica erano autosufficienti.
Quel che intendo è che la produzione è stata sempre costante e hanno sfruttato al massimo la capacità produttiva ma normalmente, ogni singola produzione, era limitata ad un massimo di 10-20 pezzi.La produzione di carri e altro per le ferrovie,per quello che ricordo(se vuoi posso controllare e dirti cifre con una certa precisione)non era così sporadica e neppure esigua . Come ho già scritto si trattava di carri merci,cisterna,bagagliai e forse anche qualche carrozza.
Questo ovviamente basato sulle decine di topic presenti nelle 2 apposite sezioni.
La produzione maggiore che conosco rimane quella dei Peter Witt con 111 pezzi.
http://alpsrailworks.altervista.org/vie ... f=24&t=131
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Carissimi,
mi avevano segnalato questo sito e....
non posso esimermi, dato che sono un "C&T fan" da sempre.
Infatti è stata una delle rare aziende italiane che al "fare"
ha unito anche il "pensare", cosa per nulla scontata.
Porto subito i miei 2 cent dicendo che Carlo Toselli e Attilio Carminati,
che io sappia, non erano ingegneri.
Toselli sparisce relativamente presto dalle cronache aziendali, (almeno mi pare)
mentre Carminati ne seguirà il percorso dall'inizio alla fine.
L'azienda poi, almeno da un certo punto in avanti, era organicamente
inserita all'interno del gruppo Falck.
Se Attilio Carminati ne era l'amministratore delegato, per lunghi anni
Giorgio Enrico Falck ne è stato il presidente, ed il consiglio di amministrazione
era quasi per intero costituito da uomini del gruppo lombardo.
In un certo senso, una famiglia.
Circa la fine "improvvisa" dell'azienda ne ho sentite diverse, ma la realtà
è come sempre molto "cruda": semplicemente i Falck cedettero l'azienda
ad un gruppo industriale concorrente, che non fece altro che tirare giu' la serranda,
mettere il lucchetto e buttare la chiave.
Sulla produzione è verissimo che permangono molte zone d'ombra, e , insieme a voi,
mi piacerebbe fare un po' di luce.
Ad esempio la produzione per le FS ... è molto piu' cospicua di quel che si pensa!
Ciao a tutti
mi avevano segnalato questo sito e....
non posso esimermi, dato che sono un "C&T fan" da sempre.
Infatti è stata una delle rare aziende italiane che al "fare"
ha unito anche il "pensare", cosa per nulla scontata.
Porto subito i miei 2 cent dicendo che Carlo Toselli e Attilio Carminati,
che io sappia, non erano ingegneri.
Toselli sparisce relativamente presto dalle cronache aziendali, (almeno mi pare)
mentre Carminati ne seguirà il percorso dall'inizio alla fine.
L'azienda poi, almeno da un certo punto in avanti, era organicamente
inserita all'interno del gruppo Falck.
Se Attilio Carminati ne era l'amministratore delegato, per lunghi anni
Giorgio Enrico Falck ne è stato il presidente, ed il consiglio di amministrazione
era quasi per intero costituito da uomini del gruppo lombardo.
In un certo senso, una famiglia.
Circa la fine "improvvisa" dell'azienda ne ho sentite diverse, ma la realtà
è come sempre molto "cruda": semplicemente i Falck cedettero l'azienda
ad un gruppo industriale concorrente, che non fece altro che tirare giu' la serranda,
mettere il lucchetto e buttare la chiave.
Sulla produzione è verissimo che permangono molte zone d'ombra, e , insieme a voi,
mi piacerebbe fare un po' di luce.
Ad esempio la produzione per le FS ... è molto piu' cospicua di quel che si pensa!
Sbagliato!!La produzione maggiore che conosco rimane quella dei Peter Witt con 111 pezzi.
Ciao a tutti
- Bremen
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Mai letto nulla in proposito ma può essere un punto in più da cercare.L'azienda poi, almeno da un certo punto in avanti, era organicamente
inserita all'interno del gruppo Falck.
Non sò perchè ma l'unico nome che mi viene in mente è la Breda.Circa la fine "improvvisa" dell'azienda ne ho sentite diverse, ma la realtà
è come sempre molto "cruda": semplicemente i Falck cedettero l'azienda
ad un gruppo industriale concorrente, che non fece altro che tirare giu' la serranda,
mettere il lucchetto e buttare la chiave.
Anche quella a SR è ben più vasta di quel che ho postato finora...Ad esempio la produzione per le FS ... è molto piu' cospicua di quel che si pensa!
Sbagliata nel numero dei Peter definiti sul sito di photorail o nel senso che la produzione dei Peter non è stata la più vasta? Spero la seconda.Sbagliato!!
Piccolo OT per rimarcare un dato che ho trovato proprio oggi rileggendo un libretto del mitico OGLIARI.
Per dimostrare ancora una volta che la giornalista ha scritto un articolo senza senso.I tram a trazione ippica andavano sostituiti, e in fretta, per stare al passo dei tempi: a Berlino c’erano già i tram elettrici e noi dipendevamo ancora dalla forza equina.
"Milano, per l'ottimo servizio dei trasporti, è considerata, sin da quest'anno, la prima città d'Europa." 1893
Avevamo decine di tranvie esercite a vapore, una linea a trazione elettrica e le tranvie interne a trazione equina.
Fine OT.
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Gooool!Non sò perchè ma l'unico nome che mi viene in mente è la Breda.
La seconda, la seconda.Sbagliata nel numero dei Peter definiti sul sito di photorail o nel senso che la produzione dei Peter non è stata la più vasta? Spero la seconda.
Non ricordo bene l'anno (domani ci guardo) ma la C&T prese un ordine dalle FS per piu' di 200 carri (L se ricordo bene),
in una sola botta e probabilmente c'è anche altro.
Nel campo dei carri, se si sommano i vari ordini di carri simili (L, F, P...) facilmente si arriva a parecchie
centinaia per tipo.
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Non mi sbilancio, ma penso sia possibile visto che i costruttori sono stati vari (tutti carri degli anni 20 credo )Rgs ha scritto:Non ricordo bene l'anno (domani ci guardo) ma la C&T prese un ordine dalle FS per piu' di 200 carri (L se ricordo bene)
Tra l'altro, questo deve essere un libro interessante
Da domani saprò se sarò libero!!!
- Bremen
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Una variante senza garitta del vagone della foto nella seconda colonna prima riga ho inziato a disegnarlo in 3D svariati mesi fa, senza però portarlo a termine proprio perchè mi ricordava gli L della Domo/Spoleto.
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Re: Società Italiana Carminati e Toselli
Ecco qua, gennaio 1910, 220 carri L FS per la C&T; non so se fossero col freno o senza,
quindi la relativa tavola FS potrebbe essere la 207 come la 208.
Non conosco quel libro, per casa ho altri testi ,
e poi coi carri sono un po' fuori allenamento, sssssst
Lo consigli?
Ciao a tutti
quindi la relativa tavola FS potrebbe essere la 207 come la 208.
Non conosco quel libro, per casa ho altri testi ,
e poi coi carri sono un po' fuori allenamento, sssssst
Lo consigli?
Ciao a tutti