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Riaperta l'inchiesta contro la FLP

Accolto il ricorso dei tre ciclisti caduti sui binari a Caslano. La procura dovrà riesaminare più approfonditamente alcuni elementi

È stata riaperta l'inchiesta contro la FLP e il Cantone per il grave ferimento di tre ciclisti, avvenuto nell'estate 2012 al passaggio a livello di Caslano.

Il procuratore pubblico Artuto Garzoni l'aveva archiviata con un nulla di fatto ma negli scorsi giorni, come riferisce La Regione, la Corte di appello e revisione penale ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato Rocco Taminelli contro il decreto d'abbandono.

La Carp ha dunque ordinato al procuratore di completare l'inchiesta approfondendo gli elementi evidenziati dall'avvocato Taminelli, che rappresenta le tre vittime.

Vittime che sono ciclisti di provata esperienza. Si tratta di un imprenditore ticinese cui è stata inserita una protesi nel bacino, di un avvocato di Luino sottoposto d'urgenza ad un intervento alla testa con 40 punti di sutura e di una triatleta semiprofessionista italiana che ha riportato una frattura composta al braccio, ossia un danno permanente.

I tre ciclisti si erano conosciuti mentre erano degenti all'Ospedale Civico di Lugano e insieme avevano deciso di rivolgersi all'avvocato Taminelli.

L'accusa sporta contro la FLP (per i binari) e contro il Cantone (per la strada) è quella di lesioni colpose gravi, subordinatamente semplici. I tre hanno inoltre avviato una causa civile per chiedere dei risarcimenti.

Non si tratta dei soli tre ciclisti caduti nel solco dei binari. Dopo la serie di incidenti di quella estate, però, la FLP aveva provveduto a posare un profilo di gomma accanto al binario, rendendolo più sicuro per i ciclisti.

Redazione | 24 giu 2014 07:52

(Condivido il tenore dei due commenti in calce all'articolo...)