Tratta Nerviano-San Lorenzo(Parabiago)
La tratta in questione si snoda lungo il sempione per circa 2,7km. Il punto di partenza è a Nerviano all'incrocio con via De Gasperi. Dopo aver costeggiato l'abitato di Nerviano e la sua frazione S.Ilario, si giunge a Costa S.Lorenzo(frazione di Parabiago). Infine si arriva a S.Lorenzo(altra frazione di Parabiago) fino a piazza S.Lorenzo. Il verso di percorrenza è sempre Milano->Gallarate. Probabilmente questa tratta è quella più interessante della tranvia in quanto i luoghi si sono conservati abbastanza.
Partenza all'incrocio del sempione con via de Gasperi (a destra). A sinistra abbiamo quartieri residenziali di massa e l'area industriale di Nerviano.
Superato l'incrocio ci si trova tra una recente area commerciale (sulla sinistra, oltre gli alberi) e le parti più periferiche della frazione di S.Ilario di Nerviano(sulla destra). Il tram correva in sede propria/marciatram al posto dell'ampio marciapiede sulla destra(fino a 10 anni fa più largo ancora. Poi è stato ristretto con la divisione in due carreggiate del sempione). In fondo inizia ad intravedersi la torre Littoria.
Proseguendo si arriva all'ingresso del vecchio abitato di Nerviano, che si estende a sinistra, mentre a destra abbiamo le sue frazioni. L'edificio giallo a sinistra esiste da tempo immemore. A sinistra, all'imbocco della curva che portava in stazione di Nerviano abbiamo la torre Littoria. Questa torre di chiaro stampo fascista, un tempo non circondata da edifici come adesso, appartiene a una lunga serie di edifici pubblici(prevalentemente municipi e scuole) lasciati dal regime tra le località di Nerviano e Legnano per motivi di propraganda e pressioni politiche nei confronti del vicino territorio del bustese. Attualmente la torre viene comunemente chiamata torre dell'acqua o dell'orologio (in base a delle sue funzioni) o, più semplicemente, torre di Nerviano in quanto simbolo della città stessa.
Ecco la torre Littoria presa frontalmente in una foto di fine anni 60/inizio 70. All'altezza della torre inziava il raddoppio della stazione. In questa foto la tranvia ha già cessato l'attività: i fili di contatto sono già stati asportati(sono stati rimossi subito dopo la chiusura), mentre i binari sono ancora al loro posto(questi sono invece rimasti per parecchi anni posati).
(Su B.A.DO foto dalla 42 alla 46)
Fatta la curva della torre si entrava in stazione. Questa era dotata di un raddoppio che partiva dalla torre e terminava bruscamente di fronte alla stazione stessa. Fino agli 40 dietro la stazione esisteva uno scalo verosimilmente usato per caricare le merci provenienti dalle tante manifatture locali. Lo scalo è poi sparito e la sua area è stata usata per edificare un magazzino e delle abitazioni private. L'accesso avveniva tramite un cancello posto all'inizio del raddoppio lato torre, cancello esistente ancora oggi e che dà accesso al rigoglioso giardino di una villa. La cinta attorno allo scalo esiste ancora oggi ma è stata parzialmente trasformata in cinta in cemento a più riprese.
Ecco la stazione con scalo in una cartolina d'epoca. L'edifio della stazione non è ancora stato ampliato.
Interessantissima foto presa sull'igresso dello scalo. Si notano una coppia di scambi a metà del raddoppio e un accesso in regresso dall'area dello scalo verso il piazzale posto dietro la torre dell'acqua.
Con questa la sottostante sequenza di 3 foto si può fare una rubrica del tipo molto ieri/ieri/oggi circa quello che si vede dalla sommità della torre di Nerviano. Tutte e tre gli scatti sono stati fatti puntanto lo sguardo sull'abitato di Nerviano. Oltre ad esso, in prossimità della chiesa sullo sfondo, si vede quello di Parabiago. Infine, ancora più lontano, quello di Canegrate.
Il Primo degli scatti mostra la stazione con il relativo piazzale nella situazione originale. L'edificio della stazione è quello in fondo al raddoppio. Poco sopra ad esso si vedono una coppia di edifici che parzialmente invadono il sempione stesso. Naturalmente con il tempo sono spariti lasciando lo spazio per nuove costruzioni a filo con le altre. Praticamente in strada sono presenti solo pedoni e biciclette.
In questo scatto il paesaggio è cambiato poco, in compenso ci sono in giro le macchine(una delle due pare essere una balilla).
Infine qui siamo negli anni 70. I binari sono spariti così come anche l'area dello scalo ora occupata da edifici. L'edificio della stazione è stato ampliato. Il paesaggio stesso è cambiato con la comparsa di varie palazzine. Una curiosità:Sotto la palazzina chiara nell'angolo in basso a sinistra c'è uno dei vari bar(e a dir la verità c'è sempre stato) dedicati alla tranvia. Infatti si chiama "bar stazione".
L'edificio della stazione, seppur abbandonato da vari anni, esiste ancora. negli anni 60 è stato ampliato aggiungendo la sezione comprendente le ultime due finestre sulla sinistra.
Uscendo dalla stazione ci si avvicina al canale di irrigazione Villoresi, che verrà fiancheggiato alla destra del Sempione all'altezza della curva a sinistra che si vede in fondo alla foto. Il Villoresi nasce assieme al canal grande all'altezza di Lonate pozzolo e giunge a Milano. Viene normalmente riempito ad aprile e svuotato tra fine settembre ed inizio ottobre. Durante i mesi freddi, in caso di forti alluvioni, viene usato come bacino di emergenza(cosa che avviene con una certa frequenza).
La prima delle foto a colori presenti sul libro B.A.DO è stata presa all'altezza della siepe dopo il semaforo: essa mostra una delle Breda in corsa in un tratto in sede propria.
La presenza del Villoresi è nascosta dagli argini rialzati. Su di essi passa (da ambo le parti) "l'alzaia di sopra", strada di servizio del canale su cui il traffico ciclopedonale è tollerato a rischio e pericolo e del passante con velocità limitata a 15 km/h. L'alzaia è fondamentalmente una stradina sterrata non protetta a ridosso dell'argine. Seguendola è possibile andare dal parco del ticino fino a quello delle groane passando per quello del roccolo e attraversando vari paesi. Ultimamente si sta procedendo a convertirla a tratti in una ciclopedonale protetta vera e propria. Il traffico è aumentato molto nelle zone in cui il lavoro è stato compiuto,facendo diventare l'alzaia una valida alternativa rapida ed ecologica per gli spostamenti da paese a paese. (consigliate le escursioni nella bella stagione).
Poco dopo la prima curva a sinistra se ne trova una a destra. In fondo a questa curva si incrocia il santuario della Colorina di cui, per saperne di più, rimando su wikipedia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_ ... a_Colorina
Qui vediamo la Colorina in una foto d'epoca(credo anni 20) presa o dall'alzaia o dal tram. L'esigua larghezza del sempione, che doveva essere spostato più vicino alla chiesa rispetto a quanto lo sia adesso, e l'assenza del binario fanno dedurre che quest'ultimo fosse posato in sede propria.
Uscito dalla curva il tram doveva affrontare un lungo rettilineo in salita che culminava sul ponte di sovrappasso del Villoresi. In quel punto in Villoresi esegue una stretta curva verso est discostandosi dal sempione, per dirigersi verso il centro abitato di Parabiago.
Ecco qui il ponte oggi preso dall'alzaia. A destra abbiamo Nerviano, a sinistra San Lorenzo. La curva a gomito è nascosta dal ponte e punta verso destra. Tutti ponti più vecchi sul villoresi seguono questo stile.
Ecco qui il ponte preso dall'altra sponda dell'alzaia in una foto d'epoca. Tecnicamente il Villoresi non è balneabile, ma qui vediamo un uomo pronto a tuffarsi. Questa pratica non è mai morta, mentre di bagnanti ne muoiono regolarmente per tante ragioni.
(se il villoresi non è balneabile ci sarà un motivo....). Notare nella foto i pali della tranvia sulla sinistra.
Tra la curva a gomito del Villoresi e il Sempione esiste da sempre la locanda "Villoresi". Nella foto in alto a destra si vedono il ponte e la curva a gomito.
Passato il ponte il sempione continuava in discesa. La tranvia, secondo più fonti, costeggiava a raso il muro sulla destra in sede propria. Pare che binari e pali siano rimasti qui per molto tempo(e forse da bambino ho visto qualcosa... così ricordo io). In primavera, dopo il taglio delle graminacee, mi piacerebbe andare a fare un sopralluogo. A metà della curva in fondo alla foto si entra nella frazione Costa San Lorenzo di Parabiago.
Ancora dentro Costa San Lorenzo di cui ho trovato a casa di un amico una foto degli anni 30 che magari in futuro posterò.
(Su B.A.DO foto 47)
In fondo alla proprietà sulla sinistra termina Costa San Lorenzo e si entra in San Lorenzo (vedi cartello sulla sinistra). Parabiago è stato il maggior centro manifatturiero della zona, nonchè capitale della scarpa. Le tante manifatture erano di piccole dimensioni e di proprietà della piccola borghesia. Questo spiega la presenza di tante lussuose ville d'epoca in questa zona. Ancora oggi qualche azienda manifatturiera sopravvive nell'ambito delle rifiniture di capi di abbigliamento, ma siamo ben lontani dagli anni d'oro di questa zona.
In fondo alla foto, all'altezza del camioncino bianco, troviamo sulla destra piazza San Lorenzo, punto di termine dell'escursione.
Nella foto precedente, all'altezza dell'edificio bianco d'angolo a sinistra del sempione, c'era la stazione. Essa era priva di raddoppio e dalla parte opposta del sempione rispetto al binario. Ancora oggi, appeso a quell'edificio, esiste il cartello della fermata. Fino ad una dozzina di anni fà era in perfette condizioni, con scritte bianche e sfondo azzurro... poi pian piano si è arrugginito e sbiadito.