1978 - Alluvione in val Vigezzo
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1978 - Alluvione in val Vigezzo
Inauguro la sezione con un argomento che ha segnato profondamente la storia della ferrovia e il suo ruolo per gli abitanti della valle..
Tra la sera e la notte del 7 agosto 1978 la val Vigezzo venne sconvolta da un'alluvione che spazzò l'intera valle causando la morte di una decina di persone, la distruzione di diversi ponti, case e l'isolamento della valle a causa del crollo della strada internazionale tra Masera e Druogno e tra l'abitato di RE e il confine Svizzero.
L'unico collegamento stradale rimasto era la val Canobbina, strada molto stretta e inadatta al traffico di camion e, soprattutto, la ferrovia Locarno - Domodossola, che pur interrotta in vari punti divenne per circa 1 mese l'unica via di collegamento con il resto del mondo.
La televisione locale VCOazzurraTV ha pubblicato sul proprio sito un documentario di una ventina di minuti dedicato a questo tema.
http://www.vcoazzurranews.info/index.ph ... Itemid=219
Nel video di VCOazzurraTV è contenuto a partire dal minuto 7:45 e fino al minuto 8:30 un estratto del regionale Svizzero del 1978 in cui si vedono in successione:
- Il ponte sul Rio Riana con gli archi mancanti e la spalla lato Locarno completamente scomparsa.
- L'arrivo a Gagnone Orcesco dell'elettrotreno ABe 8/8 numero 23 con al traino 2 vagoni merci.
- Un'inquadratura della stazioncina di Orcesco con l'ABe 8/8 fermo e la ABDe 4/4 numero 16 sul binario di raddoppio.
Dal minuti 20:28 ci sono una ripresa di una ABDe 4/4 del 1923 con una carrozza dello stesso anno e in seguito viene inquadrato quel che resta del ponte di Cutredo.
La situazione della linea dopo il 7 agosto 1978
Il tratto Domodossola - Orcesco era interrotto per l'asportazione della massicciata e per il crollo di alcuni muri di sostegno.
I tecnici della SSiF garantirono la possibilità di riaprire la tratta in questione in una settimana e grazie al lavoro ininterrotto, sia di notte che di giorno, degli operai divisi su 2 turni di 12 ore, la tratta potè essere riaperta in soli 4 giorni.
L'arrivo del primo treno ad Orcesco viene raccontato in modo superbo nel libro di Benito Mazzi, "Ferrovia Vigezzina - Una storia di Uomini" pagina 167:
"Resta episodio indimenticabile l'arrivo del primo treno ad Orcesco la sera di quel 12 agosto 1978. Erano circa le 22.00 quando, ripristinato in varie parti il binario, il treno spuntò dalla curva. La stazioncina pareva deserta, il guidatore fischiò ripetutamente, forse per l'abitudine. Ebbene, in pochi minuti arrivarono sul piccolo piazzale decine di persone con fiaschi e bottiglioni di vino, felici come bambini.
Era svanito l'incubo dell'isolamento e noi rientravamo a casa dopo tre giorni trascorsi non nel pieno delle nostre facoltà mentali. Ricordo che nei giorni successivi c'erano persone che scendevano dalla valle a Trontano solo per fare un giro, quasi rassicurarsi che l'isolamento non era che un brutto ricordo.
Fu in quei frangenti che tutti compresero la vitale importanza della ferrovia per la nostra valle."
Oltre Orcesco la situazione era invece tragica:
-> crollo del ponte sul Rio Ragno tra Orcesco e Druogno con asportazione di 400metri di terrapieno.
-> asportazione del terrapieno e dei binari tra la fermata di Buttogno e la stazione di Santa Maria Maggiore.
-> crollo di due 2 dei 6 archi del ponte sul Rio Riana tra la fermata di Zornasco e la stazione di Malesco.
-> asportazione di 4 archi dei 6 esistenti del ponte di Cutredo tra Malesco e Villette.
-> asportazione del terrapieno tra Re e Folsogno
-> asportazione completa di 300metri di terrapieno tra Folsogno e Olgia.
Sul sito di Maurizio Polier sono presenti delle foto che mostrano la situazione delle varie zone sopraelencate.
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin ... 21/005.htm
-> asportazione del terrapieno prima e dopo i 2 ponti di Olgia senza però intaccare i due ponti.
Sempre dal sito sito di Maurizio Polier http://www.polier.ch/page/archiv/vari/p ... rt/005.htm
Visti i danni riportati, in molti conclusero che la linea era ormai impossibile da riaprire...
Fine prima parte.
Tra la sera e la notte del 7 agosto 1978 la val Vigezzo venne sconvolta da un'alluvione che spazzò l'intera valle causando la morte di una decina di persone, la distruzione di diversi ponti, case e l'isolamento della valle a causa del crollo della strada internazionale tra Masera e Druogno e tra l'abitato di RE e il confine Svizzero.
L'unico collegamento stradale rimasto era la val Canobbina, strada molto stretta e inadatta al traffico di camion e, soprattutto, la ferrovia Locarno - Domodossola, che pur interrotta in vari punti divenne per circa 1 mese l'unica via di collegamento con il resto del mondo.
La televisione locale VCOazzurraTV ha pubblicato sul proprio sito un documentario di una ventina di minuti dedicato a questo tema.
http://www.vcoazzurranews.info/index.ph ... Itemid=219
Nel video di VCOazzurraTV è contenuto a partire dal minuto 7:45 e fino al minuto 8:30 un estratto del regionale Svizzero del 1978 in cui si vedono in successione:
- Il ponte sul Rio Riana con gli archi mancanti e la spalla lato Locarno completamente scomparsa.
- L'arrivo a Gagnone Orcesco dell'elettrotreno ABe 8/8 numero 23 con al traino 2 vagoni merci.
- Un'inquadratura della stazioncina di Orcesco con l'ABe 8/8 fermo e la ABDe 4/4 numero 16 sul binario di raddoppio.
Dal minuti 20:28 ci sono una ripresa di una ABDe 4/4 del 1923 con una carrozza dello stesso anno e in seguito viene inquadrato quel che resta del ponte di Cutredo.
La situazione della linea dopo il 7 agosto 1978
Il tratto Domodossola - Orcesco era interrotto per l'asportazione della massicciata e per il crollo di alcuni muri di sostegno.
I tecnici della SSiF garantirono la possibilità di riaprire la tratta in questione in una settimana e grazie al lavoro ininterrotto, sia di notte che di giorno, degli operai divisi su 2 turni di 12 ore, la tratta potè essere riaperta in soli 4 giorni.
L'arrivo del primo treno ad Orcesco viene raccontato in modo superbo nel libro di Benito Mazzi, "Ferrovia Vigezzina - Una storia di Uomini" pagina 167:
"Resta episodio indimenticabile l'arrivo del primo treno ad Orcesco la sera di quel 12 agosto 1978. Erano circa le 22.00 quando, ripristinato in varie parti il binario, il treno spuntò dalla curva. La stazioncina pareva deserta, il guidatore fischiò ripetutamente, forse per l'abitudine. Ebbene, in pochi minuti arrivarono sul piccolo piazzale decine di persone con fiaschi e bottiglioni di vino, felici come bambini.
Era svanito l'incubo dell'isolamento e noi rientravamo a casa dopo tre giorni trascorsi non nel pieno delle nostre facoltà mentali. Ricordo che nei giorni successivi c'erano persone che scendevano dalla valle a Trontano solo per fare un giro, quasi rassicurarsi che l'isolamento non era che un brutto ricordo.
Fu in quei frangenti che tutti compresero la vitale importanza della ferrovia per la nostra valle."
Oltre Orcesco la situazione era invece tragica:
-> crollo del ponte sul Rio Ragno tra Orcesco e Druogno con asportazione di 400metri di terrapieno.
-> asportazione del terrapieno e dei binari tra la fermata di Buttogno e la stazione di Santa Maria Maggiore.
-> crollo di due 2 dei 6 archi del ponte sul Rio Riana tra la fermata di Zornasco e la stazione di Malesco.
-> asportazione di 4 archi dei 6 esistenti del ponte di Cutredo tra Malesco e Villette.
-> asportazione del terrapieno tra Re e Folsogno
-> asportazione completa di 300metri di terrapieno tra Folsogno e Olgia.
Sul sito di Maurizio Polier sono presenti delle foto che mostrano la situazione delle varie zone sopraelencate.
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin ... 21/005.htm
-> asportazione del terrapieno prima e dopo i 2 ponti di Olgia senza però intaccare i due ponti.
Sempre dal sito sito di Maurizio Polier http://www.polier.ch/page/archiv/vari/p ... rt/005.htm
Visti i danni riportati, in molti conclusero che la linea era ormai impossibile da riaprire...
Fine prima parte.
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
Premessa - nessun rotabile venne danneggiato dall'alluvione.
Situazione dei rotabili il 9 agosto 1978.
Delle 5 ABDe ancora esistenti nel 1978 - la 12, 13 e 16 erano SSiF mentre la 17 e la 18 erano FART.
Dei 4 ABe 8/8 - il 21 e il 22 erano FART mentre il 23 e il 24 erano SSiF.
ABDe 12 e 13 - Presenti a Domodossola ed usate, anche in doppia trazione, per portare in valle treni di materiale edile.
ABDe 16 e 17 - bloccate a RE dato il crollo dei ponti tra Orcesco e Malesco e il crollo dei terapieni tra Re e Meis, Meis e Olgia. La 16 venne smontata e spedita via camion ad Orcesco.
ABDe 18 - Presente a Locarno.
La 16 venne smontata per rendere più facile il trasporto e fu in seguito riasemblata ad Orcesco.
ABe 8/8 21 - Presente a Locarno
ABe 8/8 22 - Rimessato a RE. Rimarrà fermo li fino al ripristino della linea tra Domodossola e RE.
ABe 8/8 23 - Presente a Locarno. Verrà caricato su uno speciale vagone e facendo il giro Gottardo - Loetschberg - Sempione tornerà a Domodossola.
ABe 8/8 24 - Presente a Domodossola
Per il traffico locale la FART poteva contare sui 2 ABDe 6/6 mentre i 3 ABe 6/6 ex Lugano PonteTresa erano appena stati acquistati e non entreranno in servizio fino alla riattivazione della linea nel 1980.
Anche una delle carrozze della serie 12x venne caricata su un camion per poter tornare in uso sulla parte attiva della linea.
Altre foto della ricostruzione dei ponti e del trasporto. Sito di Maurizio Polier - foto archivio della FART.
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin ... 21/005.htm
La 16 in testa ad un treno di materiale edile.
Anche gli 8/8 ebbero la loro parte di vagoni merci da trainare. (senza il ponte della superstrada e la presenza di piante sembra un altro posto)
http://www.polier.ch/page/archiv/vari/h ... SIF-02.htm
In quei giorni I vagoni della serie L non venivano di certo tenuti a far la muffa.
Situazione dei rotabili il 9 agosto 1978.
Delle 5 ABDe ancora esistenti nel 1978 - la 12, 13 e 16 erano SSiF mentre la 17 e la 18 erano FART.
Dei 4 ABe 8/8 - il 21 e il 22 erano FART mentre il 23 e il 24 erano SSiF.
ABDe 12 e 13 - Presenti a Domodossola ed usate, anche in doppia trazione, per portare in valle treni di materiale edile.
ABDe 16 e 17 - bloccate a RE dato il crollo dei ponti tra Orcesco e Malesco e il crollo dei terapieni tra Re e Meis, Meis e Olgia. La 16 venne smontata e spedita via camion ad Orcesco.
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La 16 venne smontata per rendere più facile il trasporto e fu in seguito riasemblata ad Orcesco.
ABe 8/8 21 - Presente a Locarno
ABe 8/8 22 - Rimessato a RE. Rimarrà fermo li fino al ripristino della linea tra Domodossola e RE.
ABe 8/8 23 - Presente a Locarno. Verrà caricato su uno speciale vagone e facendo il giro Gottardo - Loetschberg - Sempione tornerà a Domodossola.
ABe 8/8 24 - Presente a Domodossola
Per il traffico locale la FART poteva contare sui 2 ABDe 6/6 mentre i 3 ABe 6/6 ex Lugano PonteTresa erano appena stati acquistati e non entreranno in servizio fino alla riattivazione della linea nel 1980.
Anche una delle carrozze della serie 12x venne caricata su un camion per poter tornare in uso sulla parte attiva della linea.
Altre foto della ricostruzione dei ponti e del trasporto. Sito di Maurizio Polier - foto archivio della FART.
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin ... 21/005.htm
La 16 in testa ad un treno di materiale edile.
Anche gli 8/8 ebbero la loro parte di vagoni merci da trainare. (senza il ponte della superstrada e la presenza di piante sembra un altro posto)
http://www.polier.ch/page/archiv/vari/h ... SIF-02.htm
In quei giorni I vagoni della serie L non venivano di certo tenuti a far la muffa.
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
Facendo astrazione dalla distruzione e dalla morte portate dall'alluvione, fu un periodo epico...
Uno dei membri dell'equipaggio FART restato bloccato a Domo dopo la sospensione preventiva dell'esercizio, tra l'altro, è uno zio di mia mamma...
Uno dei membri dell'equipaggio FART restato bloccato a Domo dopo la sospensione preventiva dell'esercizio, tra l'altro, è uno zio di mia mamma...
«Anche questo era perduto: la corsa tranquilla di un trenino azzurro che si ferma alla povertà delle stazioni di legno dipinto, al piazzale vuoto dove scende la donna con la sporta delle spese» (P. Martini, Requiem per zia Domenica)
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
Fu di sicuro l'ultimo periodo epico del trasporto merci.fu un periodo epico...
Non sò cosa darei per poter vedere dal vivo una composizione del genere.
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
«Anche questo era perduto: la corsa tranquilla di un trenino azzurro che si ferma alla povertà delle stazioni di legno dipinto, al piazzale vuoto dove scende la donna con la sporta delle spese» (P. Martini, Requiem per zia Domenica)
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
Si, tempo fà nel topic su ferrovie.it ma ora va benissimo qua
Adoro le foto ad alta risoluzione dato che si vedono dettagli altrimenti invisibili.
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
Giusto per rimanere in tema, sperando che ad aggiustare il muretto di Ribellasca ci mettano meno...
Dal Bulletin CFF (purtroppo non dispongo della versione italiana) del novembre (?) 1980: Rétablissement intégral de la ligne des Centovalli.
Dal Bulletin CFF (purtroppo non dispongo della versione italiana) del novembre (?) 1980: Rétablissement intégral de la ligne des Centovalli.
«Anche questo era perduto: la corsa tranquilla di un trenino azzurro che si ferma alla povertà delle stazioni di legno dipinto, al piazzale vuoto dove scende la donna con la sporta delle spese» (P. Martini, Requiem per zia Domenica)
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
adoro questi articoli pieni di disegni e foto mai visti primiDal Bulletin CFF
Ho come l'impressione che dovrò aggiornare qualche 3D.
Leggere il Francese non è un grosso problema.. scriverlo si.(purtroppo non dispongo della versione italiana)
Una decina di "bollettini delle FFS" li ho ma sono del 1984-85.
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
«Anche questo era perduto: la corsa tranquilla di un trenino azzurro che si ferma alla povertà delle stazioni di legno dipinto, al piazzale vuoto dove scende la donna con la sporta delle spese» (P. Martini, Requiem per zia Domenica)
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Re: 1978 - Alluvione in val Vigezzo
17 agosto del 1978
Vigezzina: gli orari d'emergenza.
http://www.archiviolastampa.it/componen ... _15695446/
Vigezzina: gli orari d'emergenza.
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