1978 - Alluvione in val Vigezzo
Inviato: 16/11/2009, 17:48
Inauguro la sezione con un argomento che ha segnato profondamente la storia della ferrovia e il suo ruolo per gli abitanti della valle..
Tra la sera e la notte del 7 agosto 1978 la val Vigezzo venne sconvolta da un'alluvione che spazzò l'intera valle causando la morte di una decina di persone, la distruzione di diversi ponti, case e l'isolamento della valle a causa del crollo della strada internazionale tra Masera e Druogno e tra l'abitato di RE e il confine Svizzero.
L'unico collegamento stradale rimasto era la val Canobbina, strada molto stretta e inadatta al traffico di camion e, soprattutto, la ferrovia Locarno - Domodossola, che pur interrotta in vari punti divenne per circa 1 mese l'unica via di collegamento con il resto del mondo.
La televisione locale VCOazzurraTV ha pubblicato sul proprio sito un documentario di una ventina di minuti dedicato a questo tema.
http://www.vcoazzurranews.info/index.ph ... Itemid=219
Nel video di VCOazzurraTV è contenuto a partire dal minuto 7:45 e fino al minuto 8:30 un estratto del regionale Svizzero del 1978 in cui si vedono in successione:
- Il ponte sul Rio Riana con gli archi mancanti e la spalla lato Locarno completamente scomparsa.
- L'arrivo a Gagnone Orcesco dell'elettrotreno ABe 8/8 numero 23 con al traino 2 vagoni merci.
- Un'inquadratura della stazioncina di Orcesco con l'ABe 8/8 fermo e la ABDe 4/4 numero 16 sul binario di raddoppio.
Dal minuti 20:28 ci sono una ripresa di una ABDe 4/4 del 1923 con una carrozza dello stesso anno e in seguito viene inquadrato quel che resta del ponte di Cutredo.
La situazione della linea dopo il 7 agosto 1978
Il tratto Domodossola - Orcesco era interrotto per l'asportazione della massicciata e per il crollo di alcuni muri di sostegno.
I tecnici della SSiF garantirono la possibilità di riaprire la tratta in questione in una settimana e grazie al lavoro ininterrotto, sia di notte che di giorno, degli operai divisi su 2 turni di 12 ore, la tratta potè essere riaperta in soli 4 giorni.
L'arrivo del primo treno ad Orcesco viene raccontato in modo superbo nel libro di Benito Mazzi, "Ferrovia Vigezzina - Una storia di Uomini" pagina 167:
"Resta episodio indimenticabile l'arrivo del primo treno ad Orcesco la sera di quel 12 agosto 1978. Erano circa le 22.00 quando, ripristinato in varie parti il binario, il treno spuntò dalla curva. La stazioncina pareva deserta, il guidatore fischiò ripetutamente, forse per l'abitudine. Ebbene, in pochi minuti arrivarono sul piccolo piazzale decine di persone con fiaschi e bottiglioni di vino, felici come bambini.
Era svanito l'incubo dell'isolamento e noi rientravamo a casa dopo tre giorni trascorsi non nel pieno delle nostre facoltà mentali. Ricordo che nei giorni successivi c'erano persone che scendevano dalla valle a Trontano solo per fare un giro, quasi rassicurarsi che l'isolamento non era che un brutto ricordo.
Fu in quei frangenti che tutti compresero la vitale importanza della ferrovia per la nostra valle."
Oltre Orcesco la situazione era invece tragica:
-> crollo del ponte sul Rio Ragno tra Orcesco e Druogno con asportazione di 400metri di terrapieno.
-> asportazione del terrapieno e dei binari tra la fermata di Buttogno e la stazione di Santa Maria Maggiore.
-> crollo di due 2 dei 6 archi del ponte sul Rio Riana tra la fermata di Zornasco e la stazione di Malesco.
-> asportazione di 4 archi dei 6 esistenti del ponte di Cutredo tra Malesco e Villette.
-> asportazione del terrapieno tra Re e Folsogno
-> asportazione completa di 300metri di terrapieno tra Folsogno e Olgia.
Sul sito di Maurizio Polier sono presenti delle foto che mostrano la situazione delle varie zone sopraelencate.
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin ... 21/005.htm
-> asportazione del terrapieno prima e dopo i 2 ponti di Olgia senza però intaccare i due ponti.
Sempre dal sito sito di Maurizio Polier http://www.polier.ch/page/archiv/vari/p ... rt/005.htm
Visti i danni riportati, in molti conclusero che la linea era ormai impossibile da riaprire...
Fine prima parte.
Tra la sera e la notte del 7 agosto 1978 la val Vigezzo venne sconvolta da un'alluvione che spazzò l'intera valle causando la morte di una decina di persone, la distruzione di diversi ponti, case e l'isolamento della valle a causa del crollo della strada internazionale tra Masera e Druogno e tra l'abitato di RE e il confine Svizzero.
L'unico collegamento stradale rimasto era la val Canobbina, strada molto stretta e inadatta al traffico di camion e, soprattutto, la ferrovia Locarno - Domodossola, che pur interrotta in vari punti divenne per circa 1 mese l'unica via di collegamento con il resto del mondo.
La televisione locale VCOazzurraTV ha pubblicato sul proprio sito un documentario di una ventina di minuti dedicato a questo tema.
http://www.vcoazzurranews.info/index.ph ... Itemid=219
Nel video di VCOazzurraTV è contenuto a partire dal minuto 7:45 e fino al minuto 8:30 un estratto del regionale Svizzero del 1978 in cui si vedono in successione:
- Il ponte sul Rio Riana con gli archi mancanti e la spalla lato Locarno completamente scomparsa.
- L'arrivo a Gagnone Orcesco dell'elettrotreno ABe 8/8 numero 23 con al traino 2 vagoni merci.
- Un'inquadratura della stazioncina di Orcesco con l'ABe 8/8 fermo e la ABDe 4/4 numero 16 sul binario di raddoppio.
Dal minuti 20:28 ci sono una ripresa di una ABDe 4/4 del 1923 con una carrozza dello stesso anno e in seguito viene inquadrato quel che resta del ponte di Cutredo.
La situazione della linea dopo il 7 agosto 1978
Il tratto Domodossola - Orcesco era interrotto per l'asportazione della massicciata e per il crollo di alcuni muri di sostegno.
I tecnici della SSiF garantirono la possibilità di riaprire la tratta in questione in una settimana e grazie al lavoro ininterrotto, sia di notte che di giorno, degli operai divisi su 2 turni di 12 ore, la tratta potè essere riaperta in soli 4 giorni.
L'arrivo del primo treno ad Orcesco viene raccontato in modo superbo nel libro di Benito Mazzi, "Ferrovia Vigezzina - Una storia di Uomini" pagina 167:
"Resta episodio indimenticabile l'arrivo del primo treno ad Orcesco la sera di quel 12 agosto 1978. Erano circa le 22.00 quando, ripristinato in varie parti il binario, il treno spuntò dalla curva. La stazioncina pareva deserta, il guidatore fischiò ripetutamente, forse per l'abitudine. Ebbene, in pochi minuti arrivarono sul piccolo piazzale decine di persone con fiaschi e bottiglioni di vino, felici come bambini.
Era svanito l'incubo dell'isolamento e noi rientravamo a casa dopo tre giorni trascorsi non nel pieno delle nostre facoltà mentali. Ricordo che nei giorni successivi c'erano persone che scendevano dalla valle a Trontano solo per fare un giro, quasi rassicurarsi che l'isolamento non era che un brutto ricordo.
Fu in quei frangenti che tutti compresero la vitale importanza della ferrovia per la nostra valle."
Oltre Orcesco la situazione era invece tragica:
-> crollo del ponte sul Rio Ragno tra Orcesco e Druogno con asportazione di 400metri di terrapieno.
-> asportazione del terrapieno e dei binari tra la fermata di Buttogno e la stazione di Santa Maria Maggiore.
-> crollo di due 2 dei 6 archi del ponte sul Rio Riana tra la fermata di Zornasco e la stazione di Malesco.
-> asportazione di 4 archi dei 6 esistenti del ponte di Cutredo tra Malesco e Villette.
-> asportazione del terrapieno tra Re e Folsogno
-> asportazione completa di 300metri di terrapieno tra Folsogno e Olgia.
Sul sito di Maurizio Polier sono presenti delle foto che mostrano la situazione delle varie zone sopraelencate.
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin ... 21/005.htm
-> asportazione del terrapieno prima e dopo i 2 ponti di Olgia senza però intaccare i due ponti.
Sempre dal sito sito di Maurizio Polier http://www.polier.ch/page/archiv/vari/p ... rt/005.htm
Visti i danni riportati, in molti conclusero che la linea era ormai impossibile da riaprire...
Fine prima parte.